venerdì 25 marzo 2016

Giovanni Crisostomo(?), Questo è il giorno... (Domenica di Resurrezione C)

Domenica di Resurrezione C


Questo è il giorno fatto dal Signore
Da un'Omelia attribuita a Giovanni Crisostomo

“Questo è il giorno fatto dal Signore: rallegriamoci ed esultiamo in esso!” (Sal 117,24). Perché? Perché il sole non è più oscurato ma tutto illumina; il velo del Tempio non è più squarciato, ma la Chiesa viene rivelata; non teniamo più rami di palme in mano, ma attorniamo i nuovi battezzati.

“Questo è il giorno fatto dal Signore”... Ecco il giorno nel senso proprio, il giorno trionfale, il giorno consacrato a celebrare la risurrezione, il giorno in cui ci adorniamo di grazia, il giorno in cui condividiamo l’Agnello spirituale, il giorno in cui abbeveriamo di latte coloro che sono appena nati, il giorno in cui si realizza il disegno della Provvidenza in favore dei poveri. “Rallegriamoci ed esultiamo in esso!”

Ecco il giorno in cui Adamo è stato liberato, in cui Eva è stata affrancata dalla sua pena, in cui la morte selvaggia ha tremato, in cui la potenza delle pietre è stata frantumata, in cui i catenacci delle tombe sono stati strappati..., in cui le leggi immutabili delle potenze degli inferi sono state abrogate, in cui il cielo si è aperto quando Cristo, nostro Maestro, è risuscitato. Ecco il giorno in cui, per il bene degli uomini, la pianta verdeggiante e fertile della risurrezione ha moltiplicato i suoi polloni nell’universo intero come in un giardino, in cui i gigli dei nuovi battezzati sono sbocciati..., in cui le folle dei credenti si rallegrano, in cui le corone dei martiri rinverdiscono. “Questo è il giorno fatto dal Signore: rallegriamoci ed esultiamo in esso!”



Vangelo Gv 20, 1-9
Egli doveva risuscitare dai morti.

Dal vangelo secondo Giovanni

Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro. 
Corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!». 
Pietro allora uscì insieme all’altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l’altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò. 
Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario – che era stato sul suo capo – non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte. 
Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti.

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