giovedì 3 dicembre 2015

Efrem il Siro, La gloria di Maria, madre di Gesù (Immacolata Concezione di Maria)

Immacolata Concezione di Maria

La gloria di Maria, madre di Gesù
Efrem, Carmen 18, 1

O mia cetra inventa nuovi motivi in lode di Maria Vergine, innalza la tua voce e canta la maternità tutta meravigliosa di questa vergine, figlia di David, che portò la vita al mondo. 
Chi l’ama l’ammira e il curioso si tinge di vergogna e tace e non osa indagare su una madre che partorì, conservando la sua verginità. 
La cosa è difficilissima da spiegare. I contestatori non osino far inchieste su suo Figlio. 
Il suo bimbo schiacciò il maledetto serpente e ne fracassò il capo, e risanò Eva dal veleno, che il dragone omicida aveva gettato contro di lei e l’aveva, col suo inganno, spinta nella morte. 
Come il Monte Sinai, ti ho accolto e non sono stata bruciata dal tuo formidabile fuoco, perché tu hai fatto in modo che il tuo fuoco non mi nuocesse; non mi ha bruciata quella tua fiamma, che i Serafini non possono guardare. 
Fu chiamato nuovo Adamo, colui che è l’eterno, perché abitò nella figlia di David e in lei, senza seme e senza dolori, si fece uomo. 
Benedetto il suo nome! 
L’albero della vita, ch’era cresciuto in mezzo al paradiso non diede all’uomo un frutto che lo vivificasse; ma l’albero nato dal seno di Maria, diede se stesso all’uomo e gli donò la vita. 
Il Verbo del Signore lasciò il suo trono, scese in una fanciulla e abitò in lei; essa lo concepì e lo diede alla luce. 
È grande il mistero della Vergine purissima e supera ogni lingua. 
Eva nell’Eden diventò rea; il malvagio serpente scrisse, firmò e sigillò la sentenza per cui i posteri, nascendo, venivano colpiti dalla morte. 
L’antico drago vide, per il suo inganno, moltiplicato il peccato d’Eva; fu una donna che amò l’inganno del suo seduttore obbedì al demonio e precipitò l’uomo dalla sua dignità. 
Eva divenne rea del peccato e a Maria fu passato il debito, perché la figlia pagasse i debiti della madre e lacerasse la sentenza che aveva trasmesso i suoi gemiti a tutte le generazioni. 
Maria portava il fuoco nelle mani e stringeva la fiamma tra le braccia: dava le sue mammelle alla fiamma e dava il latte a colui che nutre tutte le cose. 
Chi può parlare di lei? 
Gli uomini terreni moltiplicarono le maledizioni e le spine che soffocavano la terra, e vi introdussero la morte; il Figlio di Maria riempì tutto il mondo di vita e di pace. 
Gli uomini terreni introdussero nel mondo malattie e dolori e aprirono la porta alla morte, perché vi entrasse e vi passeggiasse; il Figlio di Maria prese sulla sua persona i dolori del mondo, per salvarlo.
Maria è sorgente limpidissima, senza nessun influsso di connubio: essa accolse nel suo seno il fiume della vita, che con le sue acque irrigò il mondo e vivificò tutti i morti. 
Santuario immacolato, in cui dimorò Iddio, gigante dei secoli, nel quale con un grande prodigio si operò il mistero per cui Dio si fece uomo, e un uomo dal Padre fu chiamato figlio. 
Maria è la vite della benedetta stirpe di David; i suoi tralci produssero il grappolo d’uva pieno di sangue vivifico; bevve Adamo di quel vino e, risuscitato, tornò nell’Eden. 
Due madri son comparse che generarono figli diversi: una generò un uomo che la maledisse, e Maria generò Dio, che riempie il mondo di benedizione. 
Benedetta tu, Maria, figlia di David, e benedetto il frutto che ci hai dato. Benedetto il Padre che ci mandò il Figlio suo per la nostra salvezza, e benedetto lo Spirito Paraclito, che ci manifestò il suo mistero. 
Sia benedetto il suo nome.






Vangelo Lc 1,26-38

Ecco concepirai un figlio e lo darai alla luce.


Dal vangelo secondo Luca

In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallègrati, piena di grazia: il Signore è con te».
A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».
Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio». 
Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.

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