Vangelo Mc 6, 7-13
Prese a mandarli.
Dal vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù chiamò a sé i Dodici e prese a mandarli a due a due e dava loro potere sugli spiriti impuri. E ordinò loro di non prendere per il viaggio nient’altro che un bastone: né pane, né sacca, né denaro nella cintura; ma di calzare sandali e di non portare due tuniche.
E diceva loro: «Dovunque entriate in una casa, rimanetevi finché non sarete partiti di lì. Se in qualche luogo non vi accogliessero e non vi ascoltassero, andatevene e scuotete la polvere sotto i vostri piedi come testimonianza per loro».
Ed essi, partiti, proclamarono che la gente si convertisse, scacc
iavano molti demòni, ungevano con olio molti infermi e li guarivano.
iavano molti demòni, ungevano con olio molti infermi e li guarivano.
"E ogni volta che qualcuno non vi riceverà, uscendo da quella città scuotete la polvere dai vostri piedi, in testimonianza contro di loro" (Lc 9,5).
Gli insegnamenti del Vangelo indicano come deve essere colui che annunzia il Regno di Dio: senza bastone, senza bisaccia, senza calzature, senza pane, senza denaro, cioè a dire non preoccupato di cercare l’appoggio dei beni di questo mondo, stando sicuro nella sua fede che quanto meno cercherà i beni temporali tanto più essi gli basteranno. Chi vuole, può intendere tutto questo passo nel senso che esso ha lo scopo di formare uno stato d’animo tutto spirituale, come di chi si è spogliato del corpo a mo’ d’un vestito, non soltanto rinunziando a ogni forma di potere e disprezzando le ricchezze, ma ignorando anche ogni bisogno della carne.
A costoro è fatta, prima di tutto, una raccomandazione generale che riguarda la pace e la costanza: essi porteranno ovunque la pace, andranno con costanza, osserveranno le norme e gli usi dell’ospitalità, poiché non si addice al predicatore del regno celeste correre di casa in casa e mutare con ciò le leggi inviolabili appunto dell’ospitalità. Ma se si suppone che generalmente sarà loro offerto il beneficio dell’ospitalità, tuttavia, nel caso che essi non siano bene accolti, vien loro impartito l’ordine di scuotersi la polvere di dosso e uscire dalla città. Questo ci insegna che una generosa ospitalità non riceve una ricompensa mediocre: non soltanto infatti noi procuriamo la pace ai nostri ospiti ma, se essi sono coperti da una leggera polvere di colpa, potranno togliersela accogliendo bene i predicatori apostolici. Non senza motivo in Matteo viene ordinato agli apostoli di scegliere bene la casa dove entreranno (Mt 10,11), in modo da non trovarsi nella necessità di cambiare casa o di violare gli usi dell’ospitalità. Tuttavia, non si rivolge la stessa raccomandazione a colui che riceve l’ospite, nel timore che, operando una scelta fra gli ospiti, si finisca col limitare il dovere di ospitalità.
Se noi con tutto questo abbiamo offerto, nel suo senso letterale, un valido precetto che riguarda il carattere religioso dell’ospitalità, tuttavia ci viene suggerita l’interpretazione spirituale del mistero. Ecco, quando si sceglie una casa, si ricerca un ospite degno. Vediamo un po’ se per caso non sia la Chiesa che viene indicata alla nostra ricerca, e vediamo se l’ospite da scegliere non sia per caso Cristo. C’è una casa più degna della santa Chiesa per accogliere la predicazione apostolica? E quale ospite potrà essere preferito a tutti gli altri, se non il Cristo? Egli è solito lavare i piedi ai suoi ospiti (Jn 13,5) e, quanti egli riceve nella sua casa, non tollera che vi soggiornino con i piedi sporchi, ma, per quanto fangosi possano essere a causa della vita passata, egli si degna di lavarli per consentire che sia proseguito il viaggio. È dunque lui che nessuno deve lasciare, né cambiare con un altro. A lui giustamente si dice: "Signore, a chi andremo noi? Tu hai parole di vita eterna, e noi crediamo" (Jn 6,68-69).
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