Con il 17 dicembre cominciano nei Vespri della Liturgia di Avvento le Antifone Maggiori, cosiddette Antifone "O" (perché iniziano tutte con una invocazione). Sono una serie di 7 antifone di origine antichissima (probabilmente il VII secolo - forse addirittura il VI, l'epoca di S. Gregorio Magno), una per ogni giorno, dal 17 al 23 dicembre compreso. In esse Gesù, senza essere mai esplicitamente nominato, viene invocato con 7 titoli, tratti dall'Antico Testamento (O Sapienza, O Signore, O Germoglio di Jesse, O Chiave di Davide, O Astro che sorgi, O Re delle Genti, O Emmanuele).
Alcuni splendidi canti, oltre all'usuale canto gregoriano, sono ispirati a queste antifone. Nel mondo anglosassone è molto famoso il canto "Veni Veni Emmanuel" (anche cantata da Claudio Baglioni). Oppure nella versione in inglese: O come O come Emmanuel (qui cantata da Enya). Un'altra bella versione è quella di Frisina (Viene il Signore), mentre una più semplice è quella di Galliano-Semprini.
Forse pochi sanno che queste antifone custodiscono un curioso giochetto enigmistico, più esattamente un acrostico: nella versione latina, le iniziali dei 7 titoli, Sapientia, Adonai, Radix, Clavis, Oriens, Rex, Emmanuel, lette in ordine inverso, formano una frase ERO CRAS, (Ci) sarò domani, sarò (lì) domani.
Nella Chiesa medioevale, nelle serate invernali, nelle notti più lunghe dell'anno, quando con il calare delle tenebre e del freddo cala nell'animo anche un senso di malinconia e di tristezza, la liturgia componeva, giorno dopo giorno, un messaggio di sicura speranza, che si completava la sera del 23 dicembre (I vespri del 24 infatti, liturgicamente, sono già Natale): sarò lì domani, sarò lì sempre.
Forse farebbe bene anche a noi "moderni", che esorcizziamo le tenebre della notte invernale con le lucine dei supermercati e delle strade, e ci riscaldiamo con il calore senza anima di un termosifone, riflettere su questo messaggio che ci arriva dalla notte dei tempi: nella notte della paura e del dolore, Gesù sarà sempre l'Emmanuele, il Dio con noi, ieri,oggi, domani, sempre.
17 dicembre
O Sapienza che esci dalla bocca dell’Altissimo,
ti estendi ai confini del mondo
e tutto disponi con soavità e con forza:
vieni, insegnaci la via della saggezza!
O Sapientia,
quae ex ore Altissimi prodiisti,
attingens a fine usque ad finem,
fortiter suaviterque disponens omnia:
veni ad docendum nos viam prudentiae
18 dicembre
O Signore, guida della casa d’Israele,
che sei apparso a Mosè nel fuoco del roveto,
e sul monte Sinai gli hai dato la legge:
vieni a liberarci con braccio potente!
O Adonai,
et dux domus Israël,
qui Moyse in igne flammae rubi apparuisti,
et ei in Sina legem dedisti:
veni ad redimendum nos in brachio extento.
19 dicembre
O Germoglio di Iesse,
che ti innalzi come segno per i popoli:
tacciono davanti a te i re della terra, e le nazioni ti invocano:
vieni a liberarci, non tardare!
O Radix Jesse,
qui stas in signum populorum,
super quem continebunt reges os suum,
quem gentes deprecabuntur:
veni ad liberandum nos,
jam noli tardare
20 dicembre
O Chiave di Davide, scettro della casa d’Israele,
che apri e nessuno può chiudere,
chiudi e nessuno può aprire:
vieni, libera l’uomo prigioniero che giace nelle tenebre
e nell’ombra di morte!
O Clavis David,
et sceptrum domus Israël,
qui aperis, et nemo claudit,
claudis, et nemo aperuit:
veni, et educ vinctum
de domo carceris,
sedentem in tenebris,
et umbra mortis
21 dicembre
O Astro che sorgi,
splendore della luce eterna,
sole di giustizia:
vieni, illumina chi giace nelle tenebre e nell’ombra di morte!
O Oriens,
splendor lucis aeternae,
et sol justitiae:
veni, et illumina
sedentes in tenebris,
et umbra mortis
22 dicembre
O Re delle genti,
atteso da tutte le nazioni,
pietra angolare che riunisci i popoli in uno:
vieni e salva l’uomo che hai formato dalla terra!
O Rex Gentium,
et desideratus earum,
lapisque angularis,
qui facis utraque unum:
veni, et salva hominem,
quem de limo formasti
23 dicembre
O Emmanuele,
nostro re e legislatore,
speranza e salvezza dei popoli:
vieni a salvarci, Signore, Dio nostro!
O Emmanuel,
Rex et legifer noster,
expectatio gentium,
et Salvator earum:
veni ad salvandum nos,
Domine, Deus noster.
Alcuni splendidi canti, oltre all'usuale canto gregoriano, sono ispirati a queste antifone. Nel mondo anglosassone è molto famoso il canto "Veni Veni Emmanuel" (anche cantata da Claudio Baglioni). Oppure nella versione in inglese: O come O come Emmanuel (qui cantata da Enya). Un'altra bella versione è quella di Frisina (Viene il Signore), mentre una più semplice è quella di Galliano-Semprini.
Forse pochi sanno che queste antifone custodiscono un curioso giochetto enigmistico, più esattamente un acrostico: nella versione latina, le iniziali dei 7 titoli, Sapientia, Adonai, Radix, Clavis, Oriens, Rex, Emmanuel, lette in ordine inverso, formano una frase ERO CRAS, (Ci) sarò domani, sarò (lì) domani.
Nella Chiesa medioevale, nelle serate invernali, nelle notti più lunghe dell'anno, quando con il calare delle tenebre e del freddo cala nell'animo anche un senso di malinconia e di tristezza, la liturgia componeva, giorno dopo giorno, un messaggio di sicura speranza, che si completava la sera del 23 dicembre (I vespri del 24 infatti, liturgicamente, sono già Natale): sarò lì domani, sarò lì sempre.
Forse farebbe bene anche a noi "moderni", che esorcizziamo le tenebre della notte invernale con le lucine dei supermercati e delle strade, e ci riscaldiamo con il calore senza anima di un termosifone, riflettere su questo messaggio che ci arriva dalla notte dei tempi: nella notte della paura e del dolore, Gesù sarà sempre l'Emmanuele, il Dio con noi, ieri,oggi, domani, sempre.
17 dicembre
O Sapienza che esci dalla bocca dell’Altissimo,
ti estendi ai confini del mondo
e tutto disponi con soavità e con forza:
vieni, insegnaci la via della saggezza!
O Sapientia,
quae ex ore Altissimi prodiisti,
attingens a fine usque ad finem,
fortiter suaviterque disponens omnia:
veni ad docendum nos viam prudentiae
18 dicembre
O Signore, guida della casa d’Israele,
che sei apparso a Mosè nel fuoco del roveto,
e sul monte Sinai gli hai dato la legge:
vieni a liberarci con braccio potente!
O Adonai,
et dux domus Israël,
qui Moyse in igne flammae rubi apparuisti,
et ei in Sina legem dedisti:
veni ad redimendum nos in brachio extento.
19 dicembre
O Germoglio di Iesse,
che ti innalzi come segno per i popoli:
tacciono davanti a te i re della terra, e le nazioni ti invocano:
vieni a liberarci, non tardare!
O Radix Jesse,
qui stas in signum populorum,
super quem continebunt reges os suum,
quem gentes deprecabuntur:
veni ad liberandum nos,
jam noli tardare
20 dicembre
O Chiave di Davide, scettro della casa d’Israele,
che apri e nessuno può chiudere,
chiudi e nessuno può aprire:
vieni, libera l’uomo prigioniero che giace nelle tenebre
e nell’ombra di morte!
O Clavis David,
et sceptrum domus Israël,
qui aperis, et nemo claudit,
claudis, et nemo aperuit:
veni, et educ vinctum
de domo carceris,
sedentem in tenebris,
et umbra mortis
21 dicembre
O Astro che sorgi,
splendore della luce eterna,
sole di giustizia:
vieni, illumina chi giace nelle tenebre e nell’ombra di morte!
splendor lucis aeternae,
et sol justitiae:
veni, et illumina
sedentes in tenebris,
et umbra mortis
22 dicembre
O Re delle genti,
atteso da tutte le nazioni,
pietra angolare che riunisci i popoli in uno:
vieni e salva l’uomo che hai formato dalla terra!
O Rex Gentium,
et desideratus earum,
lapisque angularis,
qui facis utraque unum:
veni, et salva hominem,
quem de limo formasti
23 dicembre
O Emmanuele,
nostro re e legislatore,
speranza e salvezza dei popoli:
vieni a salvarci, Signore, Dio nostro!
O Emmanuel,
Rex et legifer noster,
expectatio gentium,
et Salvator earum:
veni ad salvandum nos,
Domine, Deus noster.